stavolta non è capitata a me, ma l'incazzatura è la stessa.
Uno studia, si stressa, mette da parte tutto per studiare il più possibile, rischia anche di essere abbandonato dal proprio compagno (che fortunatamente essendo sulla stessa barca capisce e si autoeclissa) per portare avanti quel sogno che è "il pezzo di carta".
Perchè parliamoci chiaro, la laurea è un pezzo di carta che si appende al muro dell' studio ma che in fin dei conti serve a poco professionalmente parlando. Una volta abbandonato il mondo ovattato dello studio, dei libri e delle dispense, si può dimenticare tutto quello che si è imparato per fare posto alle nuove nozioni pratiche, quelle che poi ci permetteranno sul serio di lavorare.
E' verò che teoria e pratica vanno a braccetto, ma cazzo io non posso vedere ingegneri meccanici che lavorano alla produzione di aerei supersonici non essere in grado di reggere una chiave inglese e non sapere che per avvitare si gira a in senso orario e viceversa!
9:15
9:45
10:30
11:12 -----> Arriva il prof.
Fatto presto eh!
Arriva con una faccia di chi è in perfetto orario e orgoglioso del fatto che "sono col bicchierino del caffè che stavo sorseggiando al bar mentre qui a voi cadevano tutti i capelli", senza dire nemmeno buongiorno (in effetti non è proprio buono), si siede e dice con voce ferma:
"Tra un ora vado via, faccio due esami, il resto tornate la prossima settimana e vediamo se ho tempo"
CHeeEEEEEEeeeEE???
Siamo in 10, vieni in ritardo, fai il pirla col caffè e io devo tornare tra una settimana, rifare tutto da capo e forse fare l'esame?
Poi dicono che gli studenti italiani abbandonano l'università, che non sono in grado di portare a termine gli studi, non hanno voglia di fare...
AH, l'italia!
Uno studia, si stressa, mette da parte tutto per studiare il più possibile, rischia anche di essere abbandonato dal proprio compagno (che fortunatamente essendo sulla stessa barca capisce e si autoeclissa) per portare avanti quel sogno che è "il pezzo di carta".
Perchè parliamoci chiaro, la laurea è un pezzo di carta che si appende al muro dell' studio ma che in fin dei conti serve a poco professionalmente parlando. Una volta abbandonato il mondo ovattato dello studio, dei libri e delle dispense, si può dimenticare tutto quello che si è imparato per fare posto alle nuove nozioni pratiche, quelle che poi ci permetteranno sul serio di lavorare.
E' verò che teoria e pratica vanno a braccetto, ma cazzo io non posso vedere ingegneri meccanici che lavorano alla produzione di aerei supersonici non essere in grado di reggere una chiave inglese e non sapere che per avvitare si gira a in senso orario e viceversa!
Comunque stavo parlando di altro, del fatto che dopo tanto tribolare si arriva al giorno dell'esame.
Dopo una notte insonne si scende per recarsi in facoltà, i più fortunati (per modo di dire) vanno in auto, altri con bus/metro/cumana/pedicolare/stocorrendocomeunpazzosenofacciotardi, arrivi li, cerchi un posto per asciugarti il sudore.
Alle 9 :00 si comincia.Dopo una notte insonne si scende per recarsi in facoltà, i più fortunati (per modo di dire) vanno in auto, altri con bus/metro/cumana/pedicolare/stocorrendocomeunpazzosenofacciotardi, arrivi li, cerchi un posto per asciugarti il sudore.
9:15
9:45
10:30
11:12 -----> Arriva il prof.
Fatto presto eh!
Arriva con una faccia di chi è in perfetto orario e orgoglioso del fatto che "sono col bicchierino del caffè che stavo sorseggiando al bar mentre qui a voi cadevano tutti i capelli", senza dire nemmeno buongiorno (in effetti non è proprio buono), si siede e dice con voce ferma:
"
CHeeEEEEEEeeeEE???
Siamo in 10, vieni in ritardo, fai il pirla col caffè e io devo tornare tra una settimana, rifare tutto da capo e forse fare l'esame?
Poi dicono che gli studenti italiani abbandonano l'università, che non sono in grado di portare a termine gli studi, non hanno voglia di fare...
AH, l'italia!
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